domenica 13 febbraio 2011

Questione di...

di Laura Bianchi
fotografie: Vincenzo Toccaceli
È con orgoglio e con un pizzico di emozione che inauguro il primo articolo di questa rubrica tutta dedicata all’estetica.
O, per meglio dire, all’estetica come scienza.
Uno sguardo all’etimologia del termine non guasta.
Dal latino aesthetica, nasce come dottrina filosofica che analizza il concetto di bello sia in natura che nell’arte. Una volta chiesero ad Aristotele perché le persone desideravano la bellezza fisica: il filosofo greco rispose che soltanto un cieco poteva fare una simile domanda!
Poemi ispirati a questo tema, profonde riflessioni filosofiche ed immagini che ostentano belle forme maschili e femminili nelle edicole ed attraverso i mass-media, sono le prove più evidenti che la bellezza non è un mito così irraggiungibile e che l’umanità sta sempre più riflettendo sul suo significato, sta cercando di conquistarla e non si stanca di ammirarla. Noi viviamo per dare un valore all’esistenza e la bellezza è uno degli strumenti più importanti perché permette di realizzare l’ordine nel caos, sia interiore che esteriore, di armonizzare i contrari e favorisce il nostro equilibrio nell’universo.
Il maestro brasiliano Ivo Pitanguy, padre della chirurgia plastica ed estetica, nel suo libro “Imparando con la vita” così descrive la bellezza:
Io non la so definire, ma quando è presente riesco facilmente a definirla […]
Non è staticità e, come l’universo, essa è in costante movimento […]
L’errore più grande è quello di limitarla in una definizione o in una immagine, poiché la bellezza va vissuta e, quando la si possiede, è facilmente percepibile poiché essa viene irradiata […]
In realtà non esistono i belli ed i brutti, poiché ciascuno ha in sé una quota di bellezza che deve essere valorizzata, rispetto ad una meno bella che invece deve essere solo migliorata.
Oggi essere belli può costituire un lusso necessario, visto che ognuno di noi ha il diritto/piacere di stare bene nel sentirsi bello: giusta considerazione se finalizzata alla cura ed al miglioramento dell’armonia del proprio corpo, segno di rispetto innanzitutto verso se stessi.
La cura del nostro corpo costituisce la migliore prevenzione contro l’invecchiamento e contro gli inestetismi degenerativi fisici. In quest’ottica, quando entriamo in un Centro Estetico, dobbiamo essere consapevoli che prendersi cura dell’apparenza non è solo vanità ma anche una questione di salute. Avere chiaro questo fondamento è anche grazie all’apporto ed al supporto degli Operatori Estetici, i quali ci mostrano e dimostrano che l’attenuazione delle rughe, la luminosità della pelle e la ricerca di una silhouette più definita sono questioni scientifiche che possono essere determinanti nella costruzione della nostra qualità di vita.
Ma prolungare la bellezza del corpo non basta. Avere uno spirito giovane e positivo è essenziale, e tale attitudine, se stimolata, insegnata e trasmessa da chi si occupa del nostro benessere, ha un impatto diretto sul nostro sistema immunologico. Questo potere nasce dalle mani sapienti dei professionisti estetici in quanto il tatto è una forma di comunicazione intensa: l’atto del toccare è istintivo nell’uomo, e può risvegliare sensazioni poderose anche attraverso un lieve contatto. Gli antichi Romani, non a caso, consideravano i massaggi “terapie degli dei”!
Concludo questo breve viaggio nel mondo della bellezza ribadendo che, anche se stressati ed alla continua ricerca di una migliore qualità di vita, abbiamo nelle preziose mani dei professionisti dell’estetica, le più svariate forme di comunicazione tattile che, se sapientemente usate, ci renderanno “emozionalmente nutriti”, più felici e... decisamente più belli!

Pubblicato su Sprizz Magazine n. 0

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